Oggi dopo più di un anno ho rivisto la mia psichiatra di Milano. I motivi per cui non la vedevo da tanto sono vari e troppo lunghi da spiegare. Dico solo che adesso la mia salute fisica è abbastanza sotto controllo, quindi è il momento di fare qualcosa per la depressione ansiosa. Nel caso specifico, trovare un’altra psichiatra in zona Arona che, oltre alle cose bellissime che hanno fatto per me la psicologa e la psichiatra di Milano, abbia anche un’impostazione cattolica e quindi mi possa aiutare con quella che è un’enorme parte della mia vita.
(Rigorosamente donna, se no prendo una cotta e non va bene.)
Oggi la mia carissima dottoressa, dopo che le ho riassunto le ultime vicende, mi ha dato molto da digerire. Chi è quella parte che mi dice continuamente che le cose belle del passato sono andate per sempre, che è colpa mia perché non ho colto le occasioni, che sono una fallita, una che morirà sola? Io una risposta ce l’ho, ma la cosa importante è che la dottoressa mi ha suggerito di PARLARE con questa parte. Perché forse questa parte cerca solo di proteggermi, di essere forte per me, di difendermi dalle delusioni.
Ma l’altra parte di me è una bambina piccola e spaventata, che non ha la minima idea della vita adulta, lavora come se fossero compiti all’asilo, gestisce gli ormoni come una che di ormoni non ne ha e tutti gli uomini sono un mistero orribile, e di fronte alla parte “forte” ha solo paura. Però esiste anche un IO che guarda in faccia queste due parti e le ama, e riconosce cosa entrambe hanno fatto di buono.
Conclusione: non vi risponderò mai su FB, continuerò a trascurare gli amici, e avrò sempre attacchi di panico appena sveglia, ma magari in Piemonte qualcuno mi darà medicine più mirate, e comunque tutte queste parti, quella crudele e quella indifesa, sono parte di me e cercherò di farle comunicare fra loro.